Lettera pubblicata sul quotidiano locale “La Provincia” il 27 novembre 2003
alla quale, ovviamente, l'ufficio stampa del Comune non ha risposto
(...era forse troppo circostanziata ???)


Egregio direttore,

mi permetta alcune riflessioni su alcuni aspetti poco chiari del “Piano di emergenza smog inverno 2003-2004”.

  1. Un blocco di ben tre mesi è stato deciso solo 15 giorni prima della sua entrata in vigore e la delibera, a 3 giorni dall'inizio (quando scrivo), non è ancora stata pubblicata. Non mi sembra un periodo sufficiente per informare e, soprattutto, motivare una scelta tanto importante.

  2. Dal comunicato stampa dell' 11 novembre apprendo che la Giunta Comunale ha deciso il blocco “in applicazione” di 2 delibere di Giunta Regionale. Queste prevedono un piano d'azione anti smog (PM10 in particolare) che si applica alle “zone critiche” e agli “agglomerati” della Lombardia (le zone sovracomunali di Milano-Como-Sempione, Bergamo e Brescia); il comune di Cremona, fortunatamente, non ne fa parte.

  3. Il piano è frutto di studi specifici effettuati nell'area milanese, quindi è possibile che sia inadeguato alla realtà comunale cremonese.

  4. Per la precisione le delibere regionali stabiliscono che al piano d'azione “possono” aderire anche i Sindaci degli altri comuni capoluoghi di provincia; Cremona ha deciso di aderirvi senza esserne obbligata per cui ha agito “per scelta” e non “in applicazione”.

  5. Il DM 163/99 per esempio, individua i criteri ambientali e sanitari in base ai quali i sindaci adottano le misure di limitazione della circolazione e prevede una valutazione preliminare della qualità dell'aria del territorio comunale e un rapporto annuale sulla qualità dell'aria: due documenti importanti che Cremona ha scelto di “non applicare”.

  6. Nelle delibere regionali è riportata (cito testualmente) “...l'esigenza di contenimento, nei limiti possibili, del disagio della popolazione, in relazione alle attività lavorative, formative e scolastiche, sociali ed assistenziali...”; mi sembra che a Cremona tali esigenze siano state trascurate (la frequenza dei mezzi pubblici, ad esempio, non è certo paragonabile a quella di Milano).

  7. Infine, visto che diverse ricerche attribuiscono ai diesel (anche eco) la maggior emissione di PM10, gradirei sapere se è stato fatto un calcolo per sapere quante sono le auto non catalizzate a Cremona e in che percentuale contribuiscano alla formazione delle polveri sottili rispetto ad altri tipi di auto e ad altre fonti inquinanti (attività produttive, riscaldamenti etc.).

Grazie
Antonio Madoglio

Se anche tu ritieni ingiusti questi provvedimenti puoi inviarci una mail

Se vuoi approfondire, vai ai link sullo smog

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