i fatti e i documenti
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le motivazioni del Comune
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le nostre osservazioni
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ottobre 2010:
Cremona non "adotta" più un Piano comunale ma
"recepisce" il piano regionale antismog.
Sarebbe interessante leggere questo documento,
ma, come gli anni passati, sul sito del Comune si trovano tutte le
spiegazioni ma non vi è
traccia del provvedimento di recepimento...
Questa presa d'atto è dovuta perchè, in seguito alla
zonizzazione regionale, Cremona rientra nelle aree "A1" (corrispondenti
alle precedenti "zone critiche") assieme ai comuni limitrofi e quindi i
provvedimenti vengono presi dalla Regione.
Il periodo è confermato a 6 mesi,
dal
lunedì al venerdì, e anche gli orari di blocco sono gli stessi di 12 ore al giorno dalle 7:30
alle 19:30.
La novità è che il blocco riguarda anche i diesel EURO 2!
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Ormai il Comune ha raggiunto il suo scopo e come Ponzio Pilato non vuole essere chiamato in causa sui disagi causati dai blocchi in quanto è un mero esecutore di ordini.
Viene indicato solo il rispetto della normativa regionale senza alcun riferimento ad obiettvi o analisi delle problematiche a livello locale.
Non viene neanche riportato il dato dell'anno prima sui giorni di superamento dei limiti...
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Il
provvedimento ricalca sostanzialmente i
precedenti che si riportano di seguito:
piano antismog 2009-2010 (non disponibile)
piano antismog 2008-2009
piano antismog 2007-2008
piano antismog 2006-2007
piano antismog 2005-2006
piano antismog 2004-2005
piano antismog 2003-2004
- Non ci sono più riferimenti
ai "successi" dei piani precedenti, visto che poi la situazione non è migliorata come si vede chiaramente nei
dati pubblicati
giornalmente dal Comune riassunti qui che non potevano
certo essere presi quale esempio di efficacia del piano! ! !
- Il periodo del blocco è stato confermato nonostante
la
palese inefficacia dei provvedimenti precedenti.
- E' ancora un mistero sulle
possibili motivazioni di tale scelta che non ha niente di
tecnicamente giustificabile.
- Grazie al gruppo di assessori all'ambiente
dei comuni della pianura padana capitanati da quello di Cremona, che
nel 2006 avevano sollevato critiche alla Regione,
tutti i capoluoghi di provincia, anche nelle zone meno inquinate, sono
considerati critici (area A1) al pari della metropoli (ma la
motivazione sarà stata
la nostra salute o fantomatici contributi economici?)
- Ricordiamo che contro la legge regionale
24/2007 il Governo aveva presentato ricorso alla Corte Costituzionale
perché:
- la circolazione
stradale è di competenza nazionale e il compito di
decidere blocchi e limitazioni spetta a Comuni e Prefetture
(quest'ultime per le strade fuori dai centri urbani), mentre i
presidenti delle Regioni possono decidere solo per quanto riguarda le
strade regionali.
- Perché una Regione decida la sospensione del
traffico bisogna che ci sia non solo
un piano di azione, ma anche alternative
di trasporto, informazione,
preavviso e
soprattutto ''temporaneità''. Non ci possono quindi essere
divieti definitivi.
- Senza contare che i divieti e le limitazioni
avrebbero effetto solo ''nei confronti dei residenti in Lombardia - ha
sottolineato il ministero dei Trasporti - configurandosi una evidente
irragionevole disparità di trattamento''.
Nonostante la sentenza
fosse fissata per dicembre 2007, il governatore lombardo aveva deciso
di applicarla prima, dichiarando che "sicuramente
la Corte mi darà ragione".... una delle tante affermazioni che ci fa
VERGOGNARE DI
ESSERE LOMBARDI...
anche perché poi, di fronte alla potenza del Roby Ciellino, lo Stato aveva
perso il ricorso. Leggi la sentenza.
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Qui puoi trovare i provvedimenti regionali che prevedono
appunto le limitazioni al traffico
invernale per alcune categorie di
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I giornali e, soprattutto
l'ufficio stampa comunale, scrivono che il provvedimento è
emesso "in applicazione" di queste delibere regionali.
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Queste
descrivono, come chiarito già nel titolo, un "piano d'azione"
anti-smog [PM 10] relativamente alle "ZONE A1"
della Regione Lombardia. E' bene chiarire
che:
-
derivano da studi effettuati nelle aree metropolitane e
milanese in particolare: realtà assai diverse da quella
cremonese per la quale risultano probabilmente inadeguate.
-
si applicano
alle "zone A1" che hanno ampliato le ex “zone critiche”
e “agglomerati” della
Lombardia (le zone sovracomunali di Milano-Como-Sempione, Bergamo e
Brescia).
Il comune di Cremona fino al
2006 non ne faceva parte
[era classificato "comune critico" in quanto capoluogo ma
non era "zona critica"].
-
dal 2007
la "zonizzazione" ha inserito nuovi comuni, tra cui Cremona,
perchè gli assessori cremonesi
per anni hanno insistito chiedendo al pirellone di essere ammessi nelle
aree più critiche.
Leggi il testo del comunicato stampa del
Comune.
-
le dgr
sino al 2006 stabilivano che al "piano d'azione" “potevano
aderire"
anche i Sindaci degli altri comuni capoluoghi di provincia.
Cremona sino al 2006 ha sempre deciso
volontariamente di
aderirvi senza esserne obbligata.
-
Già dal 2007 invece il
comune di Cremona è obbligato ad attuare il piano regionale,
anche se più di un politico si era subito pentito (CHE
SCHIFO!) e il governatore Formigoni aveva minacciato di
DENUNCIA PENALE e
alla Corte UE i sindaci delle zone A1 che non adotteranno il piano (E A
CHI HA FATTO DI TUTTO PER DIVENTARE CRITICO E POI SI TIRA INDIETRO BEN
GLI STA!!!)
Leggi il testo della lettera
pubblicata
il 21 ottobre 2007 sul quotidiano locale.
- Sino al 2006 Cremona aveva partecipato
attivamente
all'iniziativa dei comuni non rientranti nelle
"zone critiche" che chiedono al
Presidente della Regione, Roberto Formigoni, di essere inseriti in tali
zone... Come
se il malato
chiedesse al dottore di prescrivergli delle medicine per curare una
malattia più grave di quella che ha! Ma il vero
motivo era un altro (già segnalato da noi su questo misero sito
e sul giornale locale): quando i cittadini si lamenteranno dei disagi
dovuti al blocco, il Comune
potà rispondere che è "colpa" della Regione....(CHE SCHIFO!)
- Lo stesso Sindaco a febbraio 2006,
rispondendo
in una lettera a Legambiente,
dichiarava che "Il
comune di Cremona è stato classificato critico in quanto comune
capoluogo di provincia e non per la qualità dell'aria"...
dimenticando che in altre occasioni aveva riconosciuto la
gravità della situazione smog a Cremona.
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Non c'è più alcun richiamo al
D.M. n.163 del 21 aprile 1999
che individuava i criteri ambientali e sanitari in base ai quali
i sindaci adottano le misure di limitazione della circolazione e ne
prevede la divulgazione.
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Tale
decreto, che era molto preciso e chiaro sulle informazioni da fornire
ai cittadini, è stato completamente stravolto dalle modifiche
introdotte
dal DM 60/2002.
Resta il fatto che il Comune di Cremona, ha imposto (volontariamente
sino al 2006, e in quanto obbligato successivamente) limitazioni
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Nelle delibere regionali
è riportata tra l'altro
“...l'esigenza di contenimento, nei limiti possibili, del disagio
della popolazione, in relazione alle attività lavorative,
formative e scolastiche, sociali ed assistenziali...”
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...silenzio ! ! !
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L'aspetto sociale che il Comune e la
Regione sembrano ignorare è forse più grave di quello
tecnico; per esempio:
-
impedisce ad alcuni cittadini di potersi recare ai
supermercati a fare la spesa
-
impedisce gli spostamenti anche ha chi ha problemi temporanei
di deambulazione
[sono esentati dal blocco solo i sottoposti a dialisi o a
chemioterapia...]
così se uno ha una "semplice" influenza con la febbre a 40, o
una "semplice" frattura, può recarsi dal medico solo se
"è catalizzato" (l'automezzo, non il medico!!!)
-
finge di ignorare la
vergognosa rete urbana dei trasporti che con corse di bus ogni 30 o 40
minuti (nel migliore dei casi) non invoglia certo l'uso dei mezzi
pubblici...
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Qualche
domanda
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-
Perché
questo integralismo
“ambientalista” contro alcuni
automobilisti mentre quando si parlava di costruire una centrale
turbogas alle
porte della città si sono ignorati, ad esempio, i pericoli
segnalati
da autorevoli
ricercatori del CNR?
Scarica uno studio in pdf [parte1] [parte2]
- Perché quasi nessuno ammette la forte incidenza nella produzione di PM10 (e
non solo) della raffineria Tamoil alle porte della città?
- guarda i grafici
di confronto tra le medie regionali e comunali.
- guarda i dati delle emissioni dichiarate all' UE
dalla Tamoil [file .xls]
scaricabili dal sito istituzionale INES-EPER
o EPER.
- Perchè i consiglieri comunali, invece di dare
il buon esempio usando cicli e bus, si sono approvati nel 2006 a
larghissima maggioranza il permesso
di parcheggiare gratis in centro 365 giorni
all'anno e 24 ore su 24?
- Perchè non si vuole
contrastare con forza l'uso dei caminetti
e delle stufe a legna
visto che è dimostrato il loro grande
impatto inquinante?
-
Anche nell' ordinanza 2008 appare il divieto di utilizzare "biomassa legnosa"(termine molto in voga ma parlare di legna e di
pellet sarebbe stato
troppo esplicito) in apparecchi per il riscaldamento domestico degli edifici ma gran parte di queste sono ingiustificatamente
escluse dalla limitazione.
-
Rifacendosi alla delibera regionale
vengono scelti come parametri per le deroghe il rendimento energetico (minimo) 63% e le basse emissioni di monossido di carbonio (CO)
dimenticando che il vero punto critico sono le polveri sottili (PM10) che anche le più moderne
stufe a legna o pellet emettono in quantità
da 100 a 200 volte superiori rispetto al metano.
-
Nella D.g.r. n. 8/7635
anche per il 2008 si vieta
l'impiego delle stufe a legna in tutti i comuni lombardi sotto i 300
metri di altitudine (quindi anche Cremona), ma poi si scopre che
tale divieto non vale per un gran numero di apparecchi, come risulta
dal corposo elenco
pubblicato
sul sito istituzionale della "Qualità
dell'ambiente".
-
Nella D.g.r. n. 8/5291 si riportano consigli (Allegato A) per un corretto uso della legna. Ecco alcune "chicche" di
alto spessore tecnico:
- Per
verificare se il camino tira o no, si può provare ad avvicinare
la fiamma di un accendino: se la fiamma non viene risucchiata
all’interno della cappa vuol dire che il tiraggio è
insufficiente.
- Il legno
secco si accende e brucia facilmente mentre all’aumentare del
tenore di umidità aumenta la difficoltà di accensione.
- Se si
acquista pellets confezionato è importante che all’interno
dei sacchi non vi sia molto legno in polvere.
- Scegliere
il rivenditore più affidabile, cui rivolgere le migliori raccomandazioni. Chiedere
di poter visitare l’area magazzino per ispezionare la legna e per
stimare, con un campione, la lunghezza dei pezzi e la dimensione della
catasta.
- Quando
si compra legna verde, umida o bagnata, si sta pagando anche
l’acqua in questa presente.
- Devono
prodursi poca fuliggine nei camini e basso consumo di combustibile (la
presenza di molta fuliggine indica che c’è anche un
elevato consumo di combustibile).
-
L'azione è troppo
blanda dal momento che lo stesso Comune
ha riconosciuto, in un comunicato stampa,
che bruciare legna inquina fino a 100 volte più del metano, e,
visto che Cremona è completamente metanizzata dal dopoguerra,
chi usa la legna non lo fa per necessità.
-
La stima è molto ottimistica visto che per la
bibliografia tecnica "la quantità di
polveri fini emessa da grandi
impianti a legna è almeno 300 volte superiore a quella generata
dai corrispondenti impianti a gasolio o a gas".
Si veda ad esempio il Piano d'azione
elvetico contro le polveri fini [pdf] del Dipartimento federale dell'ambiente,dei trasporti,
dell'energia e delle comunicazioni DATEC
- Interessanti alcuni studi
effettuati nella provincia di Sondrio che ridimensionano l'incidenza
dei motori nell'aumento dello smog appurando che il vero problema sono
le combustioni delle "biomasse legnose".
- Perché ci si accanisce con controlli
sulle caldaiette a gas a carico degli utenti (Bollino blu
richiesto dal
Comune, Task Force di ARPA voluta da Formigoni, Fiamme Gialle inviate
dal Ministro delle attività Produttive) mentre, complice
una
legislazione che non le regolamenta, si ignorano completamente le
sempre
più
diffuse (e incentivate) stufe a legna o pellets?
Da notare
che le stufe a pellet, a dispetto di precise norme tecniche,
vengono spesso installate da personale non qualificato, senza canna
fumaria e senza prese d'aria e i controlli vengono effettuati solo a
seguito dei sempre più frequenti incidenti.
-
QUALI SONO LE VERE MOTIVAZIONI CHE HANNO PORTATO ALL'
ADOZIONE DI QUESTI PIANI ??? LA SALUTE DEI CITTADINI O
SEMPLICEMENTE LA SPERANZA DI OTTENERE CONTRIBUTI ECONOMICI ???
-
QUALCUNO ANALIZZA I
RISULTATI AI FINI DI UNA VALUTAZIONE DELL'EFFICACIA DEL PIANO?
Interessanti i
seguenti documenti:
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Se anche
tu ritieni ingiusti questi provvedimenti puoi inviarci una mail
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Se vuoi approfondire, vai ai link sullo smog
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