Egregio
direttore,
l'anno scorso aveva gentilmente pubblicato una mia lettera con alcune
considerazioni sul piano anti smog 2003-2004 che non hanno ottenuto il
minimo riscontro dagli uffici comunali (solitamente attenti a questa
rubrica).
Il piano di emergenza smog del prossimo inverno “ricalca”
quello precedente quindi mi permetta di riproporre all'attenzione dei
lettori alcune osservazioni sulla legittimità e utilità
del blocco della circolazione ai veicoli non catalizzati:
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L'ufficio
stampa comunale il 18 ottobre 2004 dichiara che il blocco deciso dalla
Giunta Municipale (15 giorni in più rispetto al 2003)
“recepisce il provvedimento assunto dalla Regione
Lombardia”.
Alcune Delibere di Giunta Regionale in effetti prevedono un piano
d'azione anti smog che però si applica obbligatoriamente solo
alle “zone critiche” e agli “agglomerati” della
Lombardia (cioè le zone sovracomunali di Milano-Como-Sempione,
Bergamo e Brescia)
Cremona, fortunatamente, non fa parte di queste zone, quindi la Giunta
Comunale, ha deciso di aderire ad un piano senza esserne obbligata e se
ne deve assumere l'esclusiva responsabilità.
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Il piano
regionale è frutto di studi specifici effettuati nell'area
milanese, quindi è possibile che sia inadeguato alla
realtà comunale cremonese.
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Il DM
163/99, che individua i criteri ambientali e sanitari in base ai quali
i sindaci adottano le misure di limitazione della circolazione, prevede
obbligatoriamente la pubblicazione di una “valutazione
preliminare della qualità dell'aria del territorio
comunale” e di un “rapporto annuale sulla qualità
dell'aria”.
Non mi sembra che il Comune abbia diffuso, ammesso che esistano, questi
due importanti documenti.
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Nelle
delibere regionali è riportata “...l'esigenza di
contenimento, nei limiti possibili, del disagio della popolazione, in
relazione alle attività lavorative, formative e scolastiche,
sociali ed assistenziali...”.
Mi sembra che a Cremona tali esigenze, considerati anche i recenti
“tagli” ai trasporti pubblici, siano state trascurate.
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Infine, ma
non meno importante, un fatto squisitamente tecnico: i motori diesel,
anche quelli nuovi, emettono più polveri dei vecchi motori a
benzina non catalizzati. Le varie normative europee, infatti, non hanno
mai previsto limiti di PM10 per questi ultimi.
Prima di prendersela indiscriminatamente coi veicoli più datati,
mi piacerebbe sapere se è stato stimato il numero delle auto non
catalizzate circolanti a Cremona e in che percentuale contribuiscano
alla formazione delle polveri sottili rispetto ad altri tipi di veicoli
e ad altre fonti inquinanti quali attività produttive,
riscaldamenti, stufe e caminetti a legna etc.
Per chi volesse
approfondire l'argomento, ho raccolto diversi documenti sul sito “http://xoomer.virgilio.it/anmadogl/smog/smogmain.htm”
Grazie
Antonio
Madoglio
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