i fatti e i documenti
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le motivazioni del Comune
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le nostre osservazioni
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7 novembre 2006:
Il Sindaco di Cremona firma la solita ordinanza
che, stavolta, presenta alcune novità.
Vieta sempre il transito ai veicoli non
catalizzati su tutto il territorio
comunale, ma cerca altre scuse!
Non "adotta" più un Piano comunale ma
"approva" il piano regionale.
Sarebbe interessante leggere questo documento, di cui non vi è
traccia sul sito del Comune.
Certamente usare il termine "approva" per un provvedimento regionale
che non necessita di alcuna autorizzazione comunale ma cui il Comune
può solo "aderire" denota una certa leggerezza ( o la
diffusissima sindrome da onnipotenza)
Il periodo è aumentato a 5 mesi,
dal
lunedì al venerdì, e anche gli orari di blocco sono
aumentati di 3 ore al giorno; quest'anno non si circola dalle 8:00
alle 12:00 e dalle 16:00 alle 20:00.
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Obiettivo:
la lotta all'inquinamento
atmosferico dovuto alle polveri sottili (note come "PM 10").
Nota Bene: si continua a parlare
ESCLUSIVAMENTE di PM10 e non di altri inquinanti
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Il
provvedimento ricalca sostanzialmente i
precedenti che si riportano di seguito:
piano antismog 2005-2006
piano antismog 2004-2005
piano antismog 2003-2004
- Nelle premesse viene
sbandierata ancora una volta la diminuzione
dell'inquinamento a riprova dell'efficacia del
piano, ma ancora una volta fa riferimento al piano
2002-2003.
Ormai è certo che non si tratta di
un semplice errore di
"stumpa".
Negli inverni successivi, infatti, si sono
registrati solo peggioramenti indicati chiaramente nei dati pubblicati
giornalmente dal Comune qui riassunti. E questi non potevano
certo essere presi quale esempio di efficacia del piano! ! !
- Il periodo del blocco è stato prorogato sino
a fine marzo nonostante
la
palese inefficacia dei provvedimenti precedenti.
- Senza parlare del gruppo di assessori all'ambiente
dei comuni della pianura padana che, capitanati da quello di Cremona,
prima fanno di tutto per salire sul carrozzone del piano regionale, e
poi, fallito il tentativo, non risparmiano critiche alla Regione.
- Anche in Regione, effettivamente, non
scherzano. Oltre che l'influenza aviaria deve esserci stata
un'epidemia
contagiosa di "sindrome di onnipotenza da devolution" ! !
!. La giunta Regionale
infatti, con l'appoggio
dell'opposizione, ha presentato una proposta di
legge al Parlamento che autorizzerebbe la Lombardia a vietare
l'immatricolazione dei veicoli nuovi che non siano almeno EURO 5 !
! ! Fortunatamente, anche se il Governatore non la pensa così, a Roma la
proposta non è stata accettata.
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L' ordinanza
richiama 4 delibere
di Giunta Regionale che prevedono appunto le limitazioni al traffico
invernale per i veicoli non catalizzati:
D.g.r. n. 7/6501 [pdf]
del 19-10-2001
D.g.r. n. 7/10863 [pdf]
del 28-10-2002
D.g.r. n. 7/13856
[pdf]
del 29-07-2003
D.g.r. n. 8/3398
[pdf]
del 26-10-2006
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I giornali e, soprattutto
l'ufficio stampa comunale, scrivono che il provvedimento è
emesso "in applicazione" di queste delibere regionali.
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Queste
descrivono, come chiarito già nel titolo, un "piano d'azione"
anti-smog [PM 10] relativamente alle ZONE
CRITICHE e agli AGGLOMERATI della Regione Lombardia. E' bene chiarire
che:
-
derivano da studi effettuati nelle aree metropolitane e
milanese in particolare: realtà assai diverse da quella
cremonese per la quale risultano probabilmente inadeguate.
-
si applicano
alle “zone critiche” e agli “agglomerati” della
Lombardia (le zone sovracomunali di Milano-Como-Sempione, Bergamo e
Brescia).
Il comune di Cremona, fortunatamente, non ne fa parte
[è classificato "comune critico" in quanto capoluogo ma
non è "zona critica"].
-
per la verità le dgr
stabiliscono che al "piano d'azione" “possono aderire"
anche i Sindaci degli altri comuni capoluoghi di provincia.
Cremona ha deciso di aderirvi, ma senza esserne obbligata per cui ha
agito “per scelta” e NON “in applicazione”.
-
Anche quest'anno, accentuando le
contraddizioni e confusioni con cui viene affrontato il problema,
Cremona fa di tutto per essere considerata "zona critica":
- Il Comune partecipa attivamente
all'iniziativa dei comuni non rientranti nelle
"zone critiche" che chiedono al
Presidente della Regione, Roberto Formigoni, di essere inseriti in tali
zone... Come
se il malato
chiedesse al dottore di prescrivergli delle medicine per curare una
malattia più grave di quella che ha! Così
facendo,
quando i cittadini si lamentano dei disagi dovuti al blocco, il Comune
potrebbe rispondere che è "colpa" della Regione....anche se
qualche volta, mentendo, lo dice anche
adesso.
- Lo stesso Sindaco a febbraio, rispondendo
in una lettera a Legambiente,
dichiarava che "Il
comune di Cremona è stato classificato critico in quanto comune
capoluogo di provincia e non per la qualità dell'aria"...
dimenticando che in altre occasioni aveva riconosciuto la
gravità della situazione smog a Cremona.
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L'ordinanza richiama anche
il
D.M. n.163
del 21 aprile 1999
che individua i criteri ambientali e sanitari in base ai quali
i sindaci adottano le misure di limitazione della circolazione e ne
prevede la divulgazione.
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Tale
decreto, che era molto preciso e chiaro sulle informazioni da fornire
ai cittadini, è stato completamente stravolto dalle modifiche
introdotte
dal DM 60/2002.
Resta il fatto che il Comune di Cremona ha imposto limitazioni
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Nelle delibere regionali
è riportata tra l'altro
“...l'esigenza di contenimento, nei limiti possibili, del disagio
della popolazione, in relazione alle attività lavorative,
formative e scolastiche, sociali ed assistenziali...”
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...silenzio ! ! !
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Un
altro passo che il comune sembra ignorare in quanto, per esempio:
-
impedisce ad alcuni cittadini di potersi recare ai
supermercati a fare la spesa
-
impedisce gli spostamenti anche ha chi ha problemi temporanei
di deambulazione
[sono esentati dal blocco solo i sottoposti a dialisi o a
chemioterapia...]
così se uno ha una "semplice" influenza con la febbre a 40, o
una "semplice" frattura, può recarsi dal medico solo se
"è catalizzato" (l'automezzo, non il medico!!!)
-
finge di ignorare la
vergognosa rete urbana dei trasporti che con corse di bus ogni 30 o 40
minuti (nel migliore dei casi) non invoglia certo l'uso dei mezzi
pubblici...
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Qualche
domanda
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-
Perché
questo integralismo
“ambientalista” contro alcuni
automobilisti mentre quando si parlava di costruire una centrale
turbogas alle
porte della città si ignorano, ad esempio, i pericoli segnalati
da autorevoli
ricercatori del CNR?
Scarica uno studio in pdf [parte1] [parte2]
- Perchè i consiglieri comunali, invece di dare
il buon esempio usando cicli e bus, si sono approvati a
larghissima maggioranza il permesso di parcheggiare gratis in centro 365 giorni
all'anno e 24 ore su 24?
- Perchè non si vuole
contrastare con forza l'uso dei caminetti
e delle stufe a legna
visto che è dimostrato il loro grande
impatto inquinante?
-
Nelle precenti ordinanze
almeno si invitava a non usare stufe e caminetti a
"combustibile solido" (perchè parlare di legna e di pellet era
troppo esplicito) mentre in quella del 2006 non se ne parla proprio
ignorando il divieto della Regione.
-
Nel piano
regionale (D.g.r. n. 8/3398), infatti, da quest'anno si vieta
l'impiego delle stufe a legna in tutti i comuni lombardi sotto i 300
metri di altitudine (quindi anche Cremona), ma poi si scopre che
tale divieto non vale per un gran numero di apparecchi, come risulta
dall'elenco pubblicato
sul sito istituzionale della "Qualità
dell'ambiente".
-
Ridicoli poi i consigli
previsti dalla scheda tecnica dell'allegato A. Ecco alcune "chicche" di
alto spessore tecnico:
- Per
verificare se il camino tira o no, si può provare ad avvicinare
la fiamma di un accendino: se la fiamma non viene risucchiata
all’interno della cappa vuol dire che il tiraggio è
insufficiente.
- Il legno
secco si accende e brucia facilmente mentre all’aumentare del
tenore di umidità aumenta la difficoltà di accensione.
- Se si
acquista pellets confezionato è importante che all’interno
dei sacchi non vi sia molto legno in polvere.
- Scegliere
il rivenditore più affidabile, cui rivolgere le migliori raccomandazioni. Chiedere
di poter visitare l’area magazzino per ispezionare la legna e per
stimare, con un campione, la lunghezza dei pezzi e la dimensione della
catasta.
- Quando
si compra legna verde, umida o bagnata, si sta pagando anche
l’acqua in questa presente.
- Devono
prodursi poca fuliggine nei camini e basso consumo di combustibile (la
presenza di molta fuliggine indica che c’è anche un
elevato consumo di combustibile).
-
Un'azione troppo
blanda dal momento che lo stesso Comune
riconosce, in un comunicato stampa,
che bruciare legna inquina fino a 100 volte più del metano, e,
visto che Cremona è completamente metanizzata dal dopoguerra,
chi usa la legna non lo fa per necessità.
-
La stima è molto ottimistica visto che per la
bibliografia tecnica "la quantità di
polveri fini emessa da grandi
impianti a legna è almeno 300 volte superiore a quella generata
dai corrispondenti impianti a gasolio o a gas".
Si veda ad esempio il Piano d'azione
elvetico contro le polveri fini [pdf] del Dipartimento federale dell'ambiente,dei trasporti,
dell'energia e delle comunicazioni DATEC
- Perché ci si accanisce con controlli
sulle caldaiette a gas a carico degli utenti (Bollino blu
richiesto dal
Comune, Task Force di ARPA voluta da Formigoni, Fiamme Gialle inviate
dal Ministro delle attività Produttive Scajola) mentre, complice
una
legislazione che non le regolamenta, si ignorano completamente le
sempre
più
diffuse (e incentivate) stufe a legna o pellets?
Da notare
che le stufe a pellet, a dispetto di precise norme tecniche,
vengono spesso installate da personale non qualificato, senza canna
fumaria e senza prese d'aria e i controlli vengono effettuati solo a
seguito dei sempre più frequenti incidenti.
-
QUALI SONO LE VERE MOTIVAZIONI CHE HANNO PORTATO ALL'
ADOZIONE DI QUESTI PIANI ??? LA SALUTE DEI CITTADINI O
SEMPLICEMENTE LA SPERANZA DI OTTENERE CONTRIBUTI ECONOMICI ???
-
QUALCUNO ANALIZZA I
RISULTATI AI FINI DI UNA VALUTAZIONE DELL'EFFICACIA DEL PIANO?
Interessante i
seguenti documenti:
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Se anche
tu ritieni ingiusti questi provvedimenti puoi inviarci una mail
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Se vuoi approfondire, vai ai link sullo smog
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